Fasciopatia plantare: quando il dolore sotto il piede non è solo “un’infiammazione”
Sapevi che oltre il 50% dei dolori localizzati sotto la pianta del piede sono causati da una fasciopatia plantare?
Si tratta di una condizione molto comune, che può colpire sportivi ma anche persone sedentarie, e che spesso si manifesta con un dolore fastidioso al tallone o alla pianta del piede, soprattutto al mattino appena svegli.
Cos’è la fascia plantare?
La fascia plantare è una robusta banda di tessuto fibroso che parte dal tallone e si estende fino alla base delle dita.
La sua funzione è fondamentale:
sostiene l’arco del piede,
assorbe gli urti,
contribuisce all’efficienza della camminata.
Ogni volta che facciamo un passo, la fascia plantare si tende e si rilascia come una molla, accumulando e restituendo energia elastica per rendere il movimento fluido e naturale.
Cosa succede nella fasciopatia plantare
La fasciopatia plantare è una condizione degenerativa della fascia plantare causata da microtraumi ripetuti nel tempo.
Questi stimoli continui portano, nel lungo periodo, a un ispessimento e una perdita di elasticità della fascia, riducendone la capacità di svolgere la propria funzione.
Contrariamente a quanto si pensava in passato, non si tratta di una vera e propria infiammazione.
Per questo motivo oggi si parla di fasciopatia e non più di fascite plantare.
Sintomi e caratteristiche cliniche
I sintomi tipici della fasciopatia plantare sono:
dolore ai primi passi al mattino o dopo un periodo di inattività,
miglioramento del dolore con il movimento,
ricomparsa o peggioramento del dolore dopo lunghi periodi di carico o cammino prolungato.
Il dolore si localizza solitamente nella zona del tallone, ma può irradiarsi verso la pianta del piede.
Chi è più a rischio?
I principali fattori di rischio per sviluppare una fasciopatia plantare sono:
Runner, soprattutto con un elevato volume di allenamento o aumenti troppo rapidi del carico di lavoro;
Persone sedentarie, che trascorrono molto tempo in piedi o con scarpe inadeguate;
Sovrappeso o obesità (BMI elevato), che aumentano lo stress meccanico sulla fascia plantare.
Come si fa la diagnosi
La diagnosi è essenzialmente clinica, basata su una buona anamnesi e un accurato esame obiettivo da parte del fisioterapista.
Gli esami di imaging, come ecografia o risonanza magnetica, non sono sempre necessari e vengono utilizzati solo in casi particolari.
La presenza di uno sperone calcaneare, visibile a volte negli esami radiografici, non è di per sé una diagnosi di fasciopatia plantare, ma solo un possibile fattore associato.
Trattamento fisioterapico
Il trattamento della fasciopatia plantare richiede tempo, costanza e un approccio graduale. Il nostro percorso fisioterapico si basa su:
educazione del paziente: comprendere la natura del problema e i tempi di recupero è fondamentale;
terapia manuale per ridurre la tensione e migliorare la mobilità del piede e della caviglia;
stretching mirato della fascia plantare e del tricipite surale;
taping o ortesi plantari per ridurre il carico meccanico nella fase iniziale;
progressiva esposizione al carico e rinforzo muscolare;
eventuale supporto con terapie fisiche (come onde d’urto o laser terapia) in base al caso.
Un piano personalizzato, costruito da un fisioterapista esperto, permette di ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e prevenire le recidive.
In sintesi
La fasciopatia plantare è una condizione comune ma spesso sottovalutata.
Riconoscerla precocemente e affidarsi a un percorso fisioterapico mirato permette di tornare a camminare senza dolore e di prevenire peggioramenti nel tempo.
Se avverti dolore al tallone o sotto la pianta del piede, non aspettare: una valutazione fisioterapica nel nostro Centro a Casalnuovo di Napoli può aiutarti a capire la causa del tuo disturbo e a impostare il trattamento più adatto per te.